Il Consiglio di Stato ha ritenuto che le norme legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora prevedere) la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative sono in contrasto con il diritto eurounitario.
Proroga solo fino al 2023: “al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere”.
La decisione presa dall’adunanza plenaria del 20 ottobre: “Dal giorno successivo, tuttavia, non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza”.