La recente ordinanza del Tribunale di Chieti rappresenta un importante precedente nell’applicazione della disciplina della composizione negoziata della crisi d’impresa, confermando l’efficacia di questo strumento quando sussistano concrete prospettive di risanamento aziendale.
Il Caso: Una Crisi Determinata da Fattori Esogeni
La vicenda riguarda un’impresa che si è trovata ad affrontare una crisi complessa determinata da una serie di fattori prevalentemente esterni alla gestione aziendale. L’azienda aveva dovuto affrontare significative difficoltà operative a seguito di problematiche normative e autorizzative, che l’avevano costretta a rivedere completamente il proprio modello di business.
Il colpo di grazia è arrivato con un grave sinistro occorso nel maggio 2024, che ha compromesso gravemente le strutture aziendali, determinando il blocco sostanziale delle attività e compromettendo anche rapporti commerciali strategici con società del gruppo.
La Strategia di Risanamento: Un Piano Articolato e Realistico
Nonostante un’esposizione debitoria quantificata in circa 6,1 milioni di euro, prevalentemente verso erario ed enti contributivi, l’impresa ha presentato un piano di risanamento quinquennale strutturato su misure coordinate e concrete:
- Dismissione di asset non strategici;
- Cessione di partecipazioni societarie;
- Ricorso alla transazione fiscale;
- Prosecuzione dell’attività caratteristica anche attraverso operazioni di affitto o cessione di ramo d’azienda;
L’Opposizione del Creditore e la Valutazione del Tribunale
Un importante creditore istituzionale, con un’esposizione di circa un mln di euro derivanti da tributi locali, si è costituito contestando la fondatezza della prospettiva di risanamento e lamentando carenze nella ricostruzione del credito operata dalla debitrice. Il creditore ha inoltre sottolineato la natura prevalentemente liquidatoria del piano, senza prospettive effettive di continuità aziendale.
Il Tribunale ha tuttavia respinto tali obiezioni, evidenziando come le divergenze nella quantificazione del credito potessero trovare soluzione nel corso delle trattative e come la natura in parte liquidatoria del piano non ne invalidasse la funzione, essendo orientata alla ricostituzione delle condizioni di equilibrio aziendale.
I Presupposti per la Conferma delle Misure Protettive
La decisione del Tribunale si fonda su una valutazione complessiva che ha considerato diversi elementi fondamentali:
1. Rispetto dei Requisiti Formali
Il ricorso è risultato depositato nei termini di legge, nel rispetto dell’art. 19 comma 1 CCII, ed è stato corredato da documentazione conforme ai requisiti normativi.
2. Origine Esogena della Crisi
Il Tribunale ha riconosciuto che l’impresa versava in una condizione di squilibrio economico-finanziario originata da circostanze prevalentemente esogene: la pandemia, il grave sinistro del maggio 2024 e la successiva contrazione del mercato conseguente al venir meno degli incentivi governativi.
3. Plausibilità del Piano di Risanamento
Pur caratterizzato da una significativa componente liquidatoria, il piano non è apparso manifestamente implausibile ed è risultato strutturato su iniziative idonee a fronteggiare la crisi. Le valutazioni degli asset da alienare, fondate su criteri tecnici riconosciuti, sono risultate congrue.
4. Ragionevole Prospettiva di Risanamento
Dalla relazione depositata dall’esperto è emersa una ragionevole prospettiva di risanamento, con un piano finanziario quinquennale che evidenziava la sostenibilità delle misure proposte.
5. Sussistenza del Periculum
È stato accertato un concreto rischio di azioni esecutive individuali suscettibili di compromettere la tenuta del piano, come dimostrato dalle diffide ricevute e dalle iniziative monitorie già avviate.
Le Misure Protettive Confermate
Il Tribunale ha confermato le misure protettive di cui agli artt. 18 e 19 CCII per la durata di centoventi giorni, disponendo il divieto per i creditori di:
- Acquisire o far valere cause di prelazione non concordate
- Iniziare o proseguire azioni esecutive o cautelari sui beni funzionali all’esercizio dell’impresa
- Proporre o coltivare istanze di liquidazione giudiziale
- Rifiutare l’adempimento, risolvere o anticipare le scadenze di contratti per il solo mancato pagamento di crediti anteriori
- Proporre o proseguire azioni monitorie e di ingiunzione di pagamento
Considerazioni Sistematiche
Questa decisione si inserisce in un orientamento giurisprudenziale consolidato che valorizza la composizione negoziata come strumento privilegiato per la risoluzione delle crisi d’impresa. Come evidenziato dalla giurisprudenza di merito, la concessione delle misure protettive richiede una valutazione sostanziale della situazione patrimoniale ed economico-finanziaria dell’impresa, non limitandosi a considerazioni meramente formali.
Il caso dimostra come la composizione negoziata possa rappresentare una soluzione efficace anche per crisi complesse, purché sussistano elementi concreti di fattibilità del risanamento e il piano sia strutturato su basi realistiche e documentate.
Prospettive Future
La conferma delle misure protettive apre ora una fase cruciale per l’impresa, che dovrà dimostrare la capacità di attuare concretamente il piano di risanamento nei termini prospettati. Il successo dell’operazione dipenderà dalla tempestiva realizzazione delle dismissioni programmate e dall’efficace utilizzo della liquidità generata per il soddisfacimento dei creditori secondo le modalità concordate.
La vicenda rappresenta un esempio virtuoso di come la disciplina della composizione negoziata, introdotta dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, possa offrire concrete opportunità di risanamento anche in situazioni di significativa difficoltà, purché supportate da piani realistici e da una gestione trasparente e collaborativa del processo di negoziazione con i creditori.
Il Valore Aggiunto dell’Assistenza Specializzata
Il successo ottenuto in questo caso evidenzia l’importanza di un approccio professionale strutturato nella gestione delle procedure di composizione negoziata. La corretta predisposizione della documentazione, l’elaborazione di un piano di risanamento realistico e sostenibile, e la capacità di rispondere efficacemente alle obiezioni dei creditori rappresentano elementi determinanti per l’esito positivo di queste complesse procedure.
L’esperienza maturata in questo caso conferma come l’assistenza legale specializzata possa fare la differenza nel trasformare una situazione di crisi apparentemente irrisolvibile in un’opportunità concreta di rilancio aziendale, nel pieno rispetto degli interessi di tutti i soggetti coinvolti.
Studio Legale Borrelli