Composizione negoziata della crisi: il Tribunale di Lanciano conferma le misure protettive
Il Tribunale di Lanciano ha confermato, le misure protettive richieste da una società con sede in Abruzzo nell’ambito della procedura di composizione negoziata della crisi ex art. 12 e ss. Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII).
Il caso
La società aveva presentato istanza di nomina dell’esperto per avviare il percorso di risanamento, depositando contestualmente domanda di concessione delle misure protettive del patrimonio.
Il piano prospettato prevede un’operazione di affitto d’azienda con opzione di acquisto che, unitamente all’incasso dei crediti e alla possibile cessione, mira a generare liquidità per circa 1,3 milioni di euro a fronte di un’esposizione debitoria superiore ai 4 milioni.
Le misure confermate
Il Collegio giudicante, ritenendo fondate le esigenze di tutela, ha disposto che:
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i creditori non possono acquisire diritti di prelazione non concordati con l’imprenditore;
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è vietato iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari sul patrimonio sociale;
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non possono essere pronunciate sentenze di apertura della liquidazione giudiziale o di accertamento dello stato di insolvenza;
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banche e intermediari non possono rifiutare l’adempimento dei contratti pendenti, risolverli, anticiparne la scadenza o modificarli in danno della società per il mancato pagamento di crediti anteriori;
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è vietata la segnalazione a sofferenza in Centrale Rischi, CRIF e CAI.
L’importanza della decisione
Il provvedimento rappresenta un esempio concreto di applicazione della riforma del Codice della crisi, che attribuisce al Tribunale un ruolo centrale nel bilanciamento tra esigenze di tutela dei creditori e salvaguardia della continuità aziendale.
La conferma delle misure protettive consente infatti all’imprenditore di condurre le trattative con i creditori in un contesto “protetto”, evitando iniziative individuali che potrebbero compromettere il buon esito del risanamento.
Considerazioni finali
La decisione del Tribunale di Lanciano dimostra come lo strumento della composizione negoziata possa rivelarsi un’opportunità concreta per le imprese in difficoltà, purché supportato da un piano credibile e da un serio impegno negoziale.
Per gli operatori del diritto e per le imprese, si tratta di un precedente utile a comprendere l’orientamento dei giudici nell’applicazione pratica degli artt. 18 e 19 CCII.